I fenicotteri e il loro ritorno in Sardegna.
Il parco naturale regionale Molentargius è una delle più importanti zone umide d'Europa.È delimitato a nord dalla città di Quartu S'Elena e dagli insediamenti commerciali e industriali che formano la cintura di collegamento fra Cagliari e l'hinterland.Nonostante la stretta vicinanza dell'area urbana, gran parte delle specie ornitiche nidificanti ha trovato nel Bellarosa minore le condizioni ideali per la nidificazione.Le specie di maggior interesse in quanto protette è il Fenicottero (Phoenicopterus roseus') chiamati anche Sa Genti Arrubia ( Gente Rossa).I fenicotteri frequentano gli stagni sardi da diversi secoli anche se solo partire dagli anni novanta (1993), il fenicottero ha iniziato a nidificare anche nello Stagno di Molentargius.Il sito preferito dai fenicotteri è il Bellarosa maggiore, nelle cui acque saline trova i componenti fondamentali della sua dieta .
Di cosa si nutrono?Si nutrono di larve di insetti, molluschi, piccoli crostacei e alghe.Descrizione:Trampoliere inconfondibile per il becco ricurvo rosato con la punta nera, gli occhi gialli e le lunghe zampe rosse, il corpo rosato e le lunghe ali rosse e nere...elegante esemplare dalle dimensioni di 125 cm (maschio) e 115 cm (femmina).Curiosità:Forse in tanti non lo sanno, ma storicamente il fenicottero è ricordato non solo per la sua estrema eleganza e bellezza, gli antichi romani apprezzavano anche la loro carne, cervello e lingua...non solo...I femori del fenicottero erano considerati il materiale migliore per la costruzione delle launeddas (strumento a fiato a 3 canne sardo) oggi fortunatamente realizzato esclusivamente con canne palustre.
Di cosa si nutrono?Si nutrono di larve di insetti, molluschi, piccoli crostacei e alghe.Descrizione:Trampoliere inconfondibile per il becco ricurvo rosato con la punta nera, gli occhi gialli e le lunghe zampe rosse, il corpo rosato e le lunghe ali rosse e nere...elegante esemplare dalle dimensioni di 125 cm (maschio) e 115 cm (femmina).Curiosità:Forse in tanti non lo sanno, ma storicamente il fenicottero è ricordato non solo per la sua estrema eleganza e bellezza, gli antichi romani apprezzavano anche la loro carne, cervello e lingua...non solo...I femori del fenicottero erano considerati il materiale migliore per la costruzione delle launeddas (strumento a fiato a 3 canne sardo) oggi fortunatamente realizzato esclusivamente con canne palustre.
"Uccelli mai veduti, con le ali iridate, si sollevano dallo stagno, come sgorgassero dall'acqua, e disegnarono sul cielo una specie di arcobaleno: forse un miraggio... a lei parve lieto auspicio".
Grazia Deledda
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